mercoledì 28 settembre 2011

Primi quadri ad olio 1976-1980 "Sacro e Profano" e "Il bosco", quest'ultimo si trova presso Palazzo Trissino

Sacro e profano con il particolare ritaglio suggeritomi da Ferrer Visentini mio compianto amico "molto sensibile all'arte che amava frequentare assai volentieri gli artisti "come scrisse di lui Silvio Lacasella)


Ferrer Visentini, classe 1910, "eterno giovane". 
Ferrer Visentini era nato a Trieste nel 1910. Il padre Ulderico, un calzolaio prima socialista e poi tra i fondatori del Partito comunista a Trieste, venne assassinato dai fascisti nel 1922. Gli aveva dato questo nome in memoria di Francisco Ferrer i Guardia, famoso pedagogista anarchico catalano fucilato l’anno prima, il 13 ottobre 1909 a Barcellona. Nativo di Trieste si considerava ormai pienamente vicentino avendo vissuto nella nostra città per molti anni in qualità di membro dirigente del P.C.I. prima e del P.D.S. poi.
Nonostante la notevole differenza d'età tra noi, mi sembrava di colloquiare con un coetaneo molto dotto. Ci siamo conosciuti nel 1982 e dal 1990 ci siamo persi un po' di vista; l'ho intravisto, poco tempo prima di andarsene, in piedi con la sua solita figura fiera e con il suo immancabile loden verde,  davanti alla storica Libreria Galla mentre io all'interno mi acquistavo un libro. Mi rammarico per non essere uscita di corsa per abbracciarlo!
Comunque, bando ai rimpianti, volevo dirvi chi fosse veramente Ferrer.
Per la sua passionale attività antifascista viene arrestato, processato da un tribunale speciale, condannato a scontare la pena prima a Lucca poi a Civitavecchia  fino al confino all'Isola di Ponza. Tornato in libertà, espatria in Francia stabilendosi a Parigi. Alla fine del 1937 è inviato in Spagna  dove partecipa all'ultima fase della battaglia sul fronte del Caspe e nel settembre del 1938 all'offensiva sull'Ebro. Nel giugno del 1941 viene riarrestato dalla Gestapo ed inviato nei campi di concentramento delle SS a Compiègne (a questo proposito mi aveva confidato che dovette subire parecchie violenze psichiche perchè lo volevano indurre all'autodistruzione mentale e che gli spaccarono tutti i denti). Rientra in Italia nel 1945 partecipando alla liberazione di Torino. A Trieste dirige il quotidiano "Il Lavoratore". Arriva a Vicenza nel maggio del 1955. Nel 1996 ottenne la cittadinanza spagnola assieme a Leo Valiani, uno dei padri della nostra Costituzione. Un'amicizia che cominciò nel 1931 in una cella del  carcere di Regina Coeli a Roma. Muore a Vicenza nel febbraio del 2001.
Era molto amico del grande artista padovano Tono Zancanaro così che, ho avuto il piacere di ricevere un disegno di Tono dedicatomi dallo stesso pittore nel giorno di Capodanno 1985.
Vedi Tono che sbircia tra i miei quadri.



Sacro e profano (intero)







Conservo ancora preziosamente due cartoline speditemi da Ferrer dalla Spagna.








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